Qualcuno ha imparato a conoscerlo seguendo le trasmissioni di Philippe Daverio con alle spalle degli scritti sottolineati e cancellati. Questo è ciò che maggiormente rappresenta Emilio Isgrò, la sua riconoscibilità nel mondo dell’arte. E con la sua ironia, la sagacia e l’intelligenza che da sempre lo contraddistinguono, Emilio ci racconta l’Italia, un po’ a modo suo, un po’ a modo degli italiani, descrivendone i mali, principalmente, che la attanagliano e la perseguitano, dal debito pubblico alla Costituzione da riciclare. Una Italia da reinterpretare, iniziando proprio da quella Costituzione cancellata, poi l’intero Stivale con mari, monti e città cancellati dalla cartina geografica. Fino al 6 ottobre presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma “Emilio Isgrò, Modello Italia (2013-1964)”.
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